Intanto il trailer, geniale no? Quel Purple Rain di Prince cantato dalle facce ruvide e serie degli alpini di Parma.
Poi lui, il piccolo Gian Burrasca della comicità italiana, sempre in bilico fra autoironia e graffiante satira, sempre intento a fare autocoscienza fra i suoi numerosi difetti, citati senza pudore, come essere umano e il suo grande talento come istrione.
Un ritorno gradito, una piacevole riscoperta. In questo universo televisivo ricolmo di niente distribuito con generosità come grana sulla pasta mi accorgo che ci sono ancora dinosauri intelligenti capaci di fare ridere con poco, con una faccia sdrucita e vissuta come la sua, con un gruppo di bravi collaboratori e qualche ospite ad effetto.
Grandiose alcune storielle, nell'ultima puntata molto esilarante quella del bambino che aggredisce verbalmente la cassiera di un iper mercato perché è stato educato a sentirsi libero di fare ciò che meglio crede, vi consiglio di ascoltarla dallo stesso Paolo Rossi.
Insomma per chi se lo fosse perso e si sente in astinenza di sana satira ben calibrata ed elegante, andate a recuperare il piccolo grande Rossi, purtroppo in via d'estinzione tale intelligenza, importante non dimenticare mai che sempre allegri bisogna stare.
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