Ho visto Thor, regia del grande Kenneth Branagh con un cast di tutto rispetto, fra i quali spicca l'intramontabile Anthony Hopkins uno dei pochi attori che può intepretare qualsiasi ruolo, Odino compreso, e risultare credibile.
In fin dei conti questo Thor di squisita origine Marvelliana, che io ho letto quando ero ventenne o giù di lì, ha molto Shakespeare dentro, intanto Branagh è uno dei più grandi cultori, frequentatori e amanti di Shakespeare, Hopkins ne è grande interprete e il tutto si incastra in una tragedia familiare, con un padre (Odino) in crisi che necessita di un erede al trono, un Thor troppo immaturo e aggressivo e il solito figlio adottivo, geloso e vendicativo.
Al di là della trama a me convince sempre l'idea che arriva dritta dritta da quel fumetto rivoluzionario che fu coniato dalla Marvell, l'invenzione di una generazione di super eroi in difesa della terra.
Rimango legato soprattutto all'Uomo ragno, ma Thor esprime, nella semplicità stilistica, una forza della natura, quel martello benedetto con il quale può vincere quasi tutto con il suo enorme potere distruttivo senza nemmeno sporcarsi le mani.
Quando te la vedi brutta, il mostro ti viene incontro con le fauci spalancate e il futuro è un muro nero d'acciaio, non sarebbe bello scatenare Mjolinir, il martello da guerra di Thor e chiudere vittorioso la partita?
Solo un gioco della fantasia, certo, ma i fumetti non sono forse questo? Un meraviglioso esercizio di fantasia.
Belli come al solito gli effetti speciali.
In programmazione su Sky
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