Migliaia in corteo a Roma, ho ascoltato qualche minuto dell'intervento di Landini all'alba, oggi, prima di andare a lavorare. Credo che la Fiom sia elemento importante all'interno del dibattito politico in questo momento tanto delicato per il paese. Landini è bravo, uno degli ultimi leader riconoscibili in una massa informe di politici improvvisati, leader sindacali sbiaditi, movimentisti sgrammaticati.
Landini mantiene nella semplicità del linguaggio la forza della chiarezza, arrivando diretto al cuore dei problemi.
Lui stesso solleva i dubbi che pochi giorni fa avevo sottolineato relativamente alle grandi opere, fra le quali la tav, sprona il paese a utilizzare le nostre intelligenze investendo sul'università, sui giovani, affronta la posizione della Fiat che crede di potere tutto in un momento nel quale i diritti fondamentali dei lavoratori sono in pericolo.
Mi piace anche se devo ammettere che non capisco cosa abbia a che fare la Fiom con il movimento no tav.
Ancora una volta si confondono gli ambiti.
I no tav difendono, quelli in buona fede, il loro territorio. Non condivido la loro lotta ma rimane un diritto manifestare, pacificamente, per ciò in cui si crede.
Ma la Fiom dovrebbe, secondo me, occuparsi dei propri operai, del mercato del lavoro, dell'articolo 18 e non fare salire sul proprio carro chiunque.
Detto ciò, le immagini di Roma mi sono piaciute, le felpe rosse, le bandiere nel vento.
Stanno espropriando il nostro potere d'acquisto, ci stanno impedendo, anche a noi dipendenti pubblici, di avere una speranza, quella di arrivare alla fine del mese.
E' importante che qualcuno dica no.
Unico cruccio, pochi Landini nel nostro paese e scommetto che prima o poi anche lui lascerà la lotta nelle piazze per entrare nel mondo politico, magari mi sbaglio ... magari
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