Questo film ha tre ingredienti eccezionali per me:
l'autore del testo dal quale è tratto C. McCarthy, il regista e attore Tommy Lee Jones, il cooprotagonista
Samuel L. Jackson.
i due attori sono fra i miei preferiti in assoluto nel desolato panorama cinematografico.
Lo scrittore forse è l'autore americano che io prediligo fra i contemporanei viventi.
L'argomento del libro/film è affascinante: un ateo e un cattolico che si confrontano sul senso della vita, la fede, il suicidio.
Nonostante tutti questi ingredienti incredibili il film non si stacca da terra, troppo legato a filo doppio al testo, troppo difficile da trasformare in immagine e suono, troppo pesante da rendere digeribile.
I due mostri sacri ce la mettono tutta ma non riescono a sollevare il macigno dal suolo, se non in rari momenti drammatici verso la fine.
Comunque consiglio la visione a tutti voi del film che è in giro su Cult, il tema è per me di interesse quotidiano.
Cosa ci stiamo a fare su questa terra, chi ce lo fa fare di sopportare tutti i giorni la follia del vivere, esiste Dio e temi del genere.
Sull'argomento i tre mostri non si sbilanciano, secondo me, e la partita finisce quasi in parità con uno sbilanciamento verso il nulla cosmico.
Io personalmente corro sul filo tutti i giorni e rimando la risposta alla vita.
Come cantava Jannacci :
Mario lascia fare alla vita la sua vecchia fatica, siamo feriti quanto basta
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