Leggo dall'editoriale di Repubblica del 26 luglio 2011 il sempre lucido Michele Serra scrivere del labile confine che intercorre fra terrorismo criminale e malattia mentale, e chiaramente discrimina il comportamento del terrorista norvegese asserendo che non è sensato farlo rientrare nella categoria dei malati di mente perché in questo caso come definire tutti quelli prima di lui che hanno compiuto gesti altrettanto efferati?
E' una riflessione che in passato spesso mi è capitato di fare, quando riflettevo sul terrorismo, sulle Brigate Rosse, più ancora che sul terrorismo stragista rispetto al quale ho sempre pensato a una matrice legata a trame più o meno nere.
Non sono ancora arrivato a una conclusione.
Dove finisce l'ideologia e inizia la follia?
Allo stesso modo la strage norvegese mi ricorda altri eccidi simili anche se più piccoli numericamente come la strage scolastica del liceo Columbine in America.
In quel caso cosa abbiamo davanti, non potendo parlare di terrorismo, dei pazzi o semplicemente dei criminali? Eppure anche dietro a quella strage di studenti c'era una pianificazione, una premeditazione.
Cosa scatena la bestia dentro di noi trasformando gli individui in spietati assassini?
Qualsiasi considerazione o qualsiasi condanna non risolverà questi dubbi, e rimanendo al di sopra del dibattito sulla giusta pena da determinare per l'ennesimo mostro, rimane in me il dubbio.
Perché?
2 commenti:
Perchè?
Probabilmente questa è una domanda senza risposta. La grandezza dell'uomo e la sua miseria in alcuni casi coincidono.
Non oso immaginare che nefandezze sarebbe stato in grado di fare Michelangelo invece che affrescare la Cappella Sistina.
Una sola considerazione. Quella bella faccina che appare anche sul tuo blog purtroppo raccoglierà consensi e sicuramente qualcuno, quando sarà in carcere, gli manderà lettere di ammirazione e ... d'amore, magari anche qualche bel maschietto ... perchè visto così mi sembra "da quella parte".
In ogni caso io avrei messo una immagine di quell'isola maledetta invece di quella TESTA DI CAZZO.
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