Si chiama La voce della libertà nell' Ovest ed è la prima radio italiana in Afghanistan, è gestita da personale dell'esercito italiano appartenente al 28 esimo Reggimento Pavia unità dell'esercito che si occupa di Operazioni Psicologiche (Psy Ops), cioè quelle operazioni tese a influenzare l'opinione pubblica afghana.
Ho visto oggi su Sky alcuni di questi giovani militari e ufficiali che da oggi lavoreranno con personale indigeno alla diffusione della comunicazione nel paese.
Mi sembra una bella cosa al di sopra di guerre, di logiche di potere, di giochi politici.
Professionisti che cercano di entrare in contatto con un popolo tanto diverso dal nostro attraverso informazioni utili, la loro musica la loro lingua.
Non è tutto bianco o tutto nero e non c'è sempre e solo la guerra in un paese dilaniato, ci sono anche le persone, militari e civili che insieme lavorano per un obiettivo di pace.
Non sono un ingenuo, un professionista va in missione anche per lo stipendio, è logico è un mestiere come un altro, ma quanto coraggio e quanto entusiamo è necessario per gestire una radio in una terra così lontana dalla nostra, in un luogo tanto fuori dalle nostre consuete rotte quotidiane?
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