Le iene film del grande Tarantino, ricordate? Crudo, violento e delirante, bene non c'entra niente con la trasmissione LE IENE che un tempo guardavo ma che da anni non seguo più, perchè i colpi di genio sono tali in quanto estemporanei e anche il dover sempre essere in prima linea logora soprattutto quando devi a tutti costi fare scalpore. Un collega mi mostra il filmato del servizio fatto da un giornalista delle IENE su un presunto episodio di violenze nei confronti di alcuni cittadini senegalesi da parte di alcuni agenti della Municipale di Saronno.
Non entro nel merito dei fatti riportati perché non c'ero, e non trovo il servizio verificabile, si attacca come al solito la nostra divisa, si ascoltano soprattutto alcuni dei protagonisti dei fatti relegando i colleghi al ruolo di carnefici, e soprattutto si parte da un presupposto: noi siamo sempre e comunque colpevoli ed è facile attaccarci, noi agenti della Municipale non siamo certo amati o degni di fiducia, categoria di capri espiatori, sanzionatori per definizione e ora anche picchiatori.
Quanto è facile sparare su di noi, metterci in croce, citare in un brutto servizio di giornalismo televisivo le nostre responsabilità dimenticandosi sempre e comunque del lavoro che ogni giorno e ogni notte svolgiamo per strada in tutto il paese?
Cosa è davvero importante per la televisione, e per una trasmissione come le IENE? Cercare la verità o fare crescere gli indici di ascolto sfruttando i luoghi comuni, e un comune sentimento di odio nei nostri confronti?
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