E' terminata la prima serie su Sky, sei puntate belle dense e prima considerazione, la forza di Luther è il personaggio che da il titolo alla serie, non c'è niente da fare questo attore di colore oltre che affascinante è anche bravo. Non fatevi idee sbagliate sul suo fascino ho mia moglie e una schiera di amiche a ricordarmelo. Premesso questo asso vincente, Luther è il classico poliziotto duro, con una discreta abilità investigativa, passionale e generoso, in un certo senso riprende tratti dell'hard boiled americano, anche nel suo abbigliamento sempre uguale, sdrucito e tipico, cappottino e camicia con cravatta allentata.
Luther è un'icona del genere e strizza l'occhio a diversi generi, però l'originalità entra attraverso il personaggio femminile deviante, attrice attraente con occhi da psicopatica che ho già visto ma non ricordo dove, altra originalità, il capo di Luther è una poliziotta che sembra più una preside di liceo mentre il collega tipicamente inglese e slavato è una delle poche caratteristiche estetiche che ricordano come il telefilm sia ambientato a Londra.
Londra fa da sfondo con le sue strade bagnate e illuminate sapientemente e insieme alla città scivolano le indagini muovendosi veloci fra i drammi esistenziali e sentimentali del protagonista e le finali implicazioni drammatiche che chiudono la prima serie.
Che dire in conclusione?
Mi è piaciuto anche se la sceneggiatura si arrampica sugli specchi ed è veramente poco realistica.
Non vi svelerò nulla perché credo valga la pena vedere almeno queste prime sei puntate.
Un nuovo modo di fare fiction televisiva?
Un nuovo modo di intedere il noir?
Non so.
Io mi pongo sempre, nei miei romanzi, il problema di scrivere storie credibili, agganciate alla realtà.
Lo sceneggiatore di Luther non mi pare si sia posto minimamente il problema e comunque ha creato un prodotto di buon livello.
C'è sempre qualcosa da imparare dalla televisione e dalle immagini, questa è la lezione che porto a casa io.
buona visione.
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