Premetto ... a me piace Albanese, è uno di quei professionisti che sembra nato per fare il suo mestiere ... la sua fisicità è talmente seducenti che alla fine sembra davvero in grado di trasformarsi, di divenire il personaggio che intrepreta nel bene e nel male.
Detto ciò, venerdì prossimo esce il suo nuovo film Qualunquemente.
Senza essere un genio predico fortuna e successo al bravo Albanese che ieri sera era da Fazio, suo grande amico e sostenitore.
Albanese ha parlato della questione morale, tema diventato un tormentone per noi italiani grazie anche al presidente del consiglio più chiaccherato della comunità europea.
Il film, che guarderò in televisione, da quel che ho capito è una fotografia impietosa della situazione italiana.
Quindi dopo il grande successo di Zalone
con il suo nuovo film, una commedia sicuramente più leggera che sta portando a casa 14 milioni d'incasso surclassando Avatar ed Harry Potter, ecco una nuova commedia italiana che si propone di fare riflettere gli italiani divertendoli.
Bravo anche Zalone intervistato su Sky dal grande Gianni Canova che è stato al gioco presentando un attore molto più furbo di quello che dà da vedere, un giovane pugliese che ce l'ha fatta inventando un personaggio che piace agli italiani, con la sua volgarità leggera, la sua comicità di pancia che arriva a tutti, senza sbagliare un colpo.
Ora le note dolenti, un dubbio.
Questa è l'alternativa futura alla commedia dei cine panettoni natalizi che mi dicono i dati sembra siano in deciso declino?
Questa di Albanese e Luca Pasquale Medici (Checco Zalone) sarà la nuova commedia all'italiana?
Sono convinto della bravura e dell'intelligenza dei due attori, sono anche convinto che la formula inventata da Zalone sia vincente per arrivare al successo, nello stesso tempo sono sempre meno convinto degli italiani che sembra vadano al cinema e si entusiasmino solo davanti al grottesco, alla comicità graffiante, semplice, immediata, che riempie prima la pancia poi arriva al cervello.
Bravi i due attori a trovare nuove formule per il loro personale successo, ma che non venga in mente a nessuno di chiamare questi prodotti cultura perché quella insieme alla bellezza è migrata altrove.
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